Finalmente eccoci riuniti per il noto pranzo dello “Spiedo Bresciano” in una tavolata di nove commensali. Siamo lo stesso numero di nove come nel duemilaventiquattro. Era stata una bella giornata di socialità, vuoi aggiungere che la carne era cotta al punto giusto, metti che sono passati trecentosessantacinque giorni dalla prima?
Allora tutto è giustificato se siamo tornati ad allietare i nostri palati con l’ottima qualità della carne “bresciana”, la bontà della cottura nei moderni spiedi anch’essi “bresciani” doc.

Per correttezza devo citare i nomi dei fuochisti “chef” dell’Associazione “Solidarietà Bresciana”: Simone, Presidente dell’Associazione, Laura PR e giornalista, Enrico il cuoco delle carni, uno staff composto da puri artefici e nello stesso tempo è da considerare la loro dedizione, la pazienza e la professionalità di questo gruppo di cucinieri che hanno tagliato almeno settecento pezzi di carne, conditi, arrostiti alla perfezione e pervenuti su tutti i tavoli alla stessa temperatura e gustati da tutti i partecipanti.
Come da Menù sono arrivati innanzitutto gli aperitivi, quindi le carni con polenta, a seguire le verdure gratinate e per concludere il dolce realizzato dalle amate cuoche di Casa Betania.
Personalmente ho approfittato tra una chiacchierata e un brindisi di un buon vino rosso per mangiare almeno sei pezzi dell’ottima carne.
L’andirivieni dalla zona cottura al nostro tavolo è stato perfetto, così perfetto che sembrava di stare in un ristorante a quattro stelle.
Peccato che una piacevole e socievole giornata culinaria avvenga una sola volta all’anno. Mi farò promotore per una raccolta di adesioni per chiedere alla Cooperativa due incontri, uno nel periodo della Santa Pasqua e uno a Settembre o ai primi giorni di ottobre.
Prima di lasciare la piacevole compagnia ho raccolto alcuni pareri dei partecipanti, iniziando dai più giovani che si sono divertiti tantissimo e meravigliati nel vedere così tante persone ad un pranzo sociale.
Dopo ho sentito quelli di mezza età che mi hanno obbligato di porgere il loro grazie all’organizzazione di questa super festa di gioiosa accoglienza.
Per ultimi quelli che non sono più giovani, stanchi per aver messo a disposizione le residue forze nel degustare l’ottimo cibo.
Per ultimo il nostro amico Fernando che di anni ne ha contati già novantaquattro ed è alle porte dei novantacinque, al quale auguriamo di combattere per vincere il premio dei primi cento.
Fateci caso, io non scrivo mai i numeri preferisco scriverli in lettere perché riempiono le righe e fanno meno effetto. D’altronde non sono un venditore di mobili né tantomeno di materassi e mi piacciono i numeri interi e non 1,99 oppure 990,99.
Meritano una menzione le giovani leve, il loro sorriso, la disponibilità.
Hanno servito con cura e con solerzia il grande numero di partecipanti, mi dicono che eravamo duecentotrenta con la presenza di diversi bambini educatissimi.
Si ringraziano:
L’Associazione “Solidarietà Bresciana”, la cooperativa “L’Accoglienza”, le brave cuoche di Casa Betania che hanno preparato un’ottima polenta e diverse verdure miste, i giovani che hanno servito i tavoli da professionisti.
Si ringraziano tutti gli ospiti che hanno partecipato a questo incontro sociale/culinario con la speranza di rivederci presto in questo posto dove si respira un’aria di fraterna socialità, un volontariato da premiare, uno staff che ci invidiano partendo dalla Segreteria, dalla cucina, dagli assistenti, senza dimenticare le figure della dirigenza, della Presidente e di quanti operano per l’Accoglienza.
Antonio R.