BB4T

Un progetto di affiancamento a ragazzi adolescenti finanziato con i fondi dell’8 per mille alla Tavola Valdese – clicca qui

Il progetto mira a favorire la nascita di legami tra ragazzi e affiancatari. Come indicato nella letteratura scientifica, tali legami, non possono essere “fabbricati”, ma possono essere favoriti attivando contesti di incontro adeguati (mediante le attività di socializzazione) e dando spazio e occasioni di approfondimento (tramite gli affiancamenti personali tra ragazzi e affiancatari). Per delineare con chiarezza il modello che si intende mettere a punto, approfondiamo i due “elementi cardine” su cui poggia:
• l’innesco relazionale a bassa soglia (cioè la possibilità di favorire l’avvio spontaneo di connessioni empatiche tra ragazzi e adulti/famiglie del territorio), se questi vengono convolti insieme in contesti, attività o percorsi che ne favoriscono l’incontro e la socializzazione. A questo proposito il progetto sperimenterà varie opzioni: laboratoriali teatrali, attività sportive, momenti ludico-ricreativi, percorsi di apprendistato o tirocinio lavorativo, etc.). Mediante l’individuazione e formazione previa degli adulti/famiglie disponibili, si punta a porre in essere un ambiente che “favorisce le relazioni”.
• L’evoluzione degli inneschi relazionali in legami stabili (cioè la maturazione degli inneschi iniziali in una più solida forma di “parentela sociale”, fatta di profonda “connessione affettiva” tra ragazzi e affiancatari e di permanente “impegno” di questi ultimi a partecipare al loro accompagnamento/sostegno), se mediante gli affiancamenti si favorisce l’attivazione di una frequentazione personale, almeno quindicinale, tra il ragazzo e gli affiancatari, ulteriore ai momenti trascorsi insieme nelle attività di socializzazione. Frequentazione che può svolgersi in parte presso la comunità che ospita il minorenne, in parte fuori (sia con uscite esterne che, ove possibile e opportuno, presso l’abitazione dell’affiancatario), d’intesa con la comunità stessa e i servizi sociali titolari. In tale senso, è evidente come l’Affiancamento si differenzi notevolmente dal “Volontariato in comunità”, poiché quest’ultimo punta a offrire supporto generale all’andamento della comunità residenziale e al gruppo complessivo dei minorenni che vi sono ospitati. L’Affiancamento, come detto, mira specificamente allo sviluppo di un legame con un preciso ragazzo; legame che proseguirà anche oltre la conclusione della presenza del ragazzo in comunità.
Sul piano operativo il progetto è articolato attraverso due fasi:
“1) Fase Strutturata (Affiancamento in avvio)”, caratterizzata dalla presenza di un patto esplicito che precisi gli obiettivi dell’affiancamento, la sua durata, gli impegni di ciascun soggetto coinvolto (il ragazzo, gli affiancatari, la comunità che lo ospita e/o la famiglia del ragazzo, gli operatori del progetto, i servizi sociali territoriali). In termini progettuali, potrà assumere forme diverse (supporto o accompagnamento solidale in specifiche aree di bisogno, affidamento part-time e/o di supporto complessivo, mentoring nelle scelte di vita, etc.) in base ai bisogni del ragazzo, alle risorse degli affiancatari, alle circostanze concrete e alle valutazioni compiute dai soggetti titolari della responsabilità sul ragazzo. La fase strutturata ha una durata minima di 1 anno. Può a sua volta essere distinta in una “tappa iniziale”, di tipo esplorativo, della durata di 2-3 mesi, e nel “prosieguo”, fino a conclusione dell’anno. Si tratta di una fase interna al percorso BB4T, la cui attivazione e il cui positivo svolgimento ne rappresentano alcuni dei principali output. Al termine dell’anno, la fase strutturata può essere rinnovata, con una nuova progettazione annuale, o può evolvere nella fase successiva.
“2) Fase Successiva (Affiancamento maturo / Legame)”, caratterizzata dal prosieguo della relazione, nelle forme e nei modi che il legame attivato renderà possibili e opportuni, sulla base delle esigenze e delle possibilità del ragazzo e degli affiancatari, d’intesa con gli altri soggetti in gioco. Si tratterà di un libero prosieguo che, specie dopo la conclusione della permanenza del ragazzo nella comunità, assumerà toni pienamente informali e non strutturati, analoghi a quelli di una relazione parentale. È questo il principale outcome a cui mira il progetto BB4T.
Non è da escludere che, durante la “fase strutturata” o quella “successiva”, l’affiancamento possa evolvere in affidamento/accoglienza residenziale, qualora questo corrisponda al bene del ragazzo e alla disponibilità e possibilità degli affiancatari. Tale eventuale evoluzione sarà valutata e progettata dagli esercenti la responsabilità genitoriale, d’intesa con la comunità, i servizi sociali e la magistratura minorile (se coinvolta).

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

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