Servire in punta di piedi. Casa Sità si racconta

Casa Sità

Il bello è dare ognuno il proprio colore a una grande tavolozza

Salve a tutti! Noi siamo Casa Sità, la comunità dei giovani di casa Betania.

A casa Sità ogni anno cinque ragazzi tra i 18 e i 30 anni hanno l’opportunità di convivere in un appartamento al primo piano di casa Betania e fare un’esperienza che va ben oltre la semplice vita da coinquilini. Quest’anno, per puro caso, il progetto è tutto al femminile.

Per noi giovani è previsto un servizio settimanale di circa 10 ore in una delle realtà della cooperativa di cui fanno parte: casa Betania, casa-famiglia per minori, tre piccole case, case-famiglia per bambini e ragazzi con disabilità ed infine casa di Marta e Maria, per nuclei di mamme con bambini.

Quando si arriva a casa Sità si inizia a vivere con persone completamente nuove. Il vantaggio è quello di poter iniziare un nuovo capitolo e di poter conoscere gli altri sin dall’inizio, senza pregiudizi. Durante la convivenza è normale incontrare difficoltà ed ostacoli, sia nell’aprirsi completamente agli altri, sia nel mettersi d’accordo su cose piccole e grandi. Può succedere che, a causa dei nostri numerosi impegni, la vita comunitaria passi in secondo piano e che il servizio diventi l’unico obiettivo del progetto. Tuttavia, un aspetto fondamentale del tempo che trascorriamo qui è imparare a vivere in comunità, stabilire legami, risolvere i conflitti in modo pacifico e corretto, imparare a mettersi nei panni degli altri e formare amicizie. A Casa Sità abbiamo un incontro di aggiornamento settimanale con i nostri coordinatori Arnaldo e Maria Livia per condividere i nostri progressi nella vita comunitaria, evidenziare eventuali difficoltà e conoscere meglio gli altri e noi stessi, per crescere sia personalmente che come gruppo.

Il servizio è il comune denominatore del progetto. All’inizio della nostra esperienza qui a casa Sitá, al momento di scegliere come distribuirci nelle varie realtà, abbiamo avuto l’opportunità di esprimere le nostre preferenze, così siamo capitate tutte nella casa con la quale ci siamo sentite, sin dal primo giorno, più in affinità.

Il servizio è un’esperienza arricchente, coinvolgente, che ti permette di affacciarti ad una nuova realtà facendoti uscire anche dalla tua zona di comfort, ma è anche un momento delicato in cui ci si fa osservatori di tanti piccoli mondi all’interno dei quali ci si deve inserire in punta di piedi prima di acquisire la consapevolezza di arrivare lì e sapere cosa fare!

Per fortuna in questo percorso non si è mai soli, né durante il servizio né durante il progetto comunitario. Infatti, educatori e volontari più esperti ci seguono passo dopo passo e anche tra di noi condividiamo i nostri pensieri e le nostre riflessioni riguardo alle giornate di servizio svolte. Siamo in grado di aiutarci a vicenda poiché, anche solo con l’ascolto, le nostre difficoltà sembrano diventare più leggere.   

Una delle motivazioni che ci ha portato a intraprendere questa esperienza di vita comunitaria è stata, un po’ per tutte, il desiderio di spendere la nostra quotidianità con altre persone che avessero la stessa spinta a mettersi in gioco in un’esperienza abitativa decisamente fuori dal comune. Affacciarsi al mondo della disabilità prestando un servizio semplice e quotidiano, scoprire realtà che apparentemente sembravano essere lontane da noi ma che invece ci stanno toccando profondamente, conoscere un po’ di più di noi stesse grazie alle altre che ci fanno da specchio: ecco ciò che ci spinge ogni giorno a sfruttare al meglio questa esperienza. Siamo quasi a metà del nostro percorso ed è bello scoprire che, di settimana in settimana, queste motivazioni ci portano poi ad individuare quali sono i nostri obiettivi, i nostri traguardi che vogliamo raggiungere, sia individualmente che come comunità. Pensiamo che sia proprio questo il bello di questa esperienza: dare ognuno il proprio colore a questa grande tavolozza. 

Il progetto di casa Sità ci sta facendo crescere sotto tanti punti di vista: ci spinge ad essere più aperte verso l’altro, ad averne cura e a superare tante nostre insicurezze. Ognuna di noi è venuta qui con i propri obiettivi che da individuali si stanno estendendo anche al gruppo ed insieme stiamo crescendo. È normale in questo progetto partire con po’ di incertezze, ma con il passare dei mesi probabilmente svaniranno grazie alla crescita personale che anche inconsapevolmente farete ed inizierete a raggiungere i vostri obiettivi.

comunità dei giovani

Scoprirete molte cose su di voi e sul mondo, soprattutto che esistono tante realtà, a volte molto difficili e diverse dal vostro immaginario. Entrare in contatto con queste non sarà sempre facile, ma sicuramente vi porterà ad una nuova consapevolezza e voglia di agire per lasciare un segno positivo.

Sità significa Baobab, albero simbolo di incontro e di vita ed è proprio questo che crea la nostra comunità: in un anno mondi diversi si incontrano e si scontrano, rendendo questa casa un luogo di generatività, di confronto e di crescita.

Con questo nostro piccolo racconto ci teniamo a condividere con tutti voi quello che per noi è casa Sità, aiutandoci con le parole dei ragazzi che ci hanno preceduto: “cerchiamo e riconosciamo in Casa Sità: il segno lasciato da chi è venuto prima di noi; gratitudine e benedizione per il dono ricevuto; generosità nel farsi strumento; capienza per una varietà di apporti unici in relazione tra loro; una comunità versatile, che si plasma sui bisogni e le siccità di ognuno”. Con la speranza che questo nostro presente possa essere spunto per il futuro di molti altri giovani.

Provare per credere!

Agnese, Benedetta, Manuela, Roberta e Wandi

Per partecipare all’esperienza di Casa Sità nell’anno 2023/2024, leggi le informazioni contenute in questa pagina.
E’ possibile inviare la propria candidatura entro il 21 maggio 2023 mandando una mail all’indirizzo coopaccoglienza@gmail.com .

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